Paleoantropologia Evoluzionistica e Paleoecologia

Paleoantropologia

La ricerca dipartimentale di Paleoantropologia ha come principale soggetto di studio l’evoluzione morfologica dei Primati, con particolare interesse per gli ominidi, che si pongono direttamente sulla linea evolutiva della nostra specie. La ricerca prende in esame strutture morfologiche quali la mandibola, il cranio o gli endocast della scatola cranica appartenenti a specie viventi ed estinte nell’ambito dei Primati analizzandoli in chiave evolutiva. Si occupa inoltre di identificare i pattern evolutivi che sono alla base delle differenze tra la nostra specie e gli altri gruppi di Primati. Nella ricerca vengono inoltre impiegati strumenti innovativi, come la computer grafica e la stampa in 3D, per ampliare la collezione di fossili appartenenti alla linea evolutiva della nostra specie. Questa collezione costituisce un valido supporto nell’ambito della ricerca e della didattica.

Paleontologia Evoluzionistica

La ricerca dipartimentale nell’ambito della Paleontologia Evoluzionistica si incentra sullo sviluppo di metodi filogenetici comparativi (PCM), al fine di conciliare lo studio dell’evoluzione della diversità fenotipica e tassonomica. Fondamentale a tale scopo è l’integrazione dell’informazione derivante dai fossili, che si rendono indispensabili per comprendere la reale storia evolutiva dei cladi. A partire dalle informazioni derivate dal record fossile è infatti possibile costruire e calibrare alberi filogenetici omnicomprensivi che si utilizzano nell’ambito dei PCM per descrivere o identificare pattern evolutivi. Lo studio e lo sviluppo di nuovi metodi si è infine tradotto nella produzione di software dedicati.

Paleo-macroecologia e paleoecologia

La ricerca dipartimentale nell’ambito della Paleo-macroecologia e della Paleoecologia riguarda lo studio e ricostruzione della distribuzione spaziale delle specie fossili e delle loro esigenze bioclimatiche al fine di comprendere le dinamiche evolutive delle comunità del passato in risposta a vari disturbi ambientali. Questo tipo di ricerca si avvale dei più moderni strumenti analitici e predittivi, quali algoritmi di Machine Learning e statistica Bayesiana, che attualmente rappresentano l’avanguardia nelle discipline di conservazione e che puntano a predire l’evoluzione del range geografico di una specie focale in vari scenari futuri e passati, in risposta a repentini cambiamenti climatici e ai disturbi antropogenici. A questo tipo di ricerca si affianca anche una fase di sviluppo
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